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Francesco Brenci, Diacono di Bettona, paese della provincia di Perugia, condivide le emozioni e le riflessioni affiorate in lui durante il periodo segnato dall'emergenza COVID-19. I giorni narrati sono scanditi dalla "sua messa", celebrazione che a volte diventa solitaria, nella chiesa resa vuota dalla pandemia, ma i cui messaggi non lo sono mai, perché legati a Dio, all'occasione di guardarsi dentro e intorno per riscoprire le priorità e i valori a lungo accantonati dall'uomo, per ridare loro luce in un tempo di lockdown e privazioni. Francesco Brenci non si è sentito abbandonato ma protetto, amato anche in questo frangente particolare della vita che lo ha messo di fronte a una nuova realtà: lavorare al computer dalla propria abitazione con gli annessi limiti, ricordando però la sua utilità, il suo essere ancora una forza lavoro e non solo. Lo accompagnano il panorama di Assisi che irrompe dalla finestra come a portare serenità, gli incontri virtuali con i ragazzi del catechismo, il tempo maggiormente dedicato ai famigliari, i salmi e le preghiere che, anche se la libertà di muoversi è limitata, riescono sempre a raggiungere il Signore. Il virus ha riportato tutti agli stessi punti di partenza senza distinzioni, è richiesto di combatterlo uniti, mettendo da parte gli sprechi sfrenati e valorizzando i piccoli gesti, i sorrisi vivi dietro le maschere, la solidarietà. Come le rondini tanto care all'autore, bisogna percorrere la strada giusta per tornare a volare e a gioire.